Una famiglia torna a casa dopo ore senza luce e scopre che i bancomat non funzionano: la necessità di avere qualche euro in tasca può trasformarsi in priorità. Tenere una riserva di soldi in casa è una scelta diffusa, ma comporta un rischio evidente: chi entra con intenzioni criminali cerca prima di tutto il contante. In questo servizio spieghiamo perché mantenere soldi liquidi può essere utile e dove conviene riporli per ridurre la probabilità di furti.
Perché conservare contanti in casa
La possibilità di restare senza accesso ai servizi elettronici ha spinto istituzioni e esperti a ricordare l’utilità del denaro fisico. La Banca Centrale Europea ha più volte segnalato che in scenari critici il contanti resta uno strumento operativo, soprattutto per pagamenti immediati. I calcoli pratici spesso citati indicano una cifra di riferimento, come i 100 euro al giorno, per coprire spese essenziali: cibo, trasporto e piccoli acquisti per alcuni giorni.
Per questo motivo molte famiglie preferiscono mettere da parte una somma equivalente a qualche giorno di autonomia, mediamente tra le poche centinaia e il migliaio di euro. Un dettaglio che molti sottovalutano è però la sicurezza: avere soldi in casa senza una strategia aumenta la probabilità di perdita in caso di effrazione. Lo tengono presente gli addetti alla sicurezza e le forze dell’ordine, che segnalano come i malviventi cerchino prima i punti più ovvi.
Allo stesso tempo, il contante non è utile solo nei blackout: può servire in casi di crisi finanziaria locale o di guasti prolungati ai sistemi di pagamento elettronico. Per questo motivo vale la pena pianificare non solo quanto tenere, ma anche come suddividere e proteggere quelle riserve: una distribuzione attenta riduce il danno potenziale in caso di furto e rende la soluzione più sostenibile nella vita quotidiana.
Dove nascondere i soldi e cosa evitare
La casa offre molte possibilità, ma non tutte equivalgono a protezione. I ladri controllano rapidamente i luoghi più ovvi, perciò conviene evitare spazi prevedibili come il cassetto del comodino o la cassettiera. La regola pratica è semplice: preferire nascondigli che richiedano tempo o che si confondano con l’uso quotidiano, così da non essere ispezionati durante una rapida incursione.
Tra i metodi diffusamente suggeriti dagli esperti ci sono soluzioni low‑tech e discrete. Mettere soldi in un barattolo opaco nel frigorifero, ben sigillati in sacchetti ermetici, impedisce l’umidità e rende il contenitore simile agli altri alimenti. Nella dispensa si può nascondere denaro in contenitori tra patate o cipolle, sempre avvolto per proteggerlo. Un aspetto che sfugge a chi vive in città è che microonde e forni, pur sembrando nascosti, sono spesso controllati dai malviventi: è preferibile evitare questi spazi.
Altri luoghi pratici sono la libreria con volumi finti o contenitori camuffati, vasi con doppiofondo e oggetti d’arredo difficili da smontare. Le prese a muro finte o le imitazioni di tubature sono meno probabili da essere smontate durante una rapida perlustrazione; allo stesso tempo, giocattoli e scarpiere spesso vengono trascurati. Va infine considerato l’uso di soluzioni alternative: un piccolo cassaforte ancorata, o un deposito bancario sicuro, riducono il rischio rispetto al tenere tutto in un unico luogo.
In ogni caso, la prudenza pratica resta dividere la somma in più punti e annotare mentalmente dove si trova ciascuna riserva: così si limita il danno se un nascondiglio viene scoperto durante un furto, e si mantiene una riserva operativa per le emergenze reali.